martedì 19 giugno 2012

"HANNO LASCIATO MORIRE " equivale ad "HANNO UCCISO"


Siamo a Reggio Calabria. Quindi un caldo madornale, un caldo da codice giallo e da messaggi sociali sul non uscire di casa nelle ore più calde e con gli stand della croce rossa per la distribuzione dell'acqua.  Reggio Calabria, la città di quel povero cane senza "padrone" finito in un fusto di catrame a cui nessuno ha dato importanza.
40 gradi e cementato vivo. E aiuto lui  ne ha chiesto, ha continuato ad abbaiare e a guaire dalle 11:30 circa di sabato mattina fino alle 16.00 , tant'è che la gente ha chiamato l'asl e numerosi veterinari. Uno, un veterinario solo si è degnato di avvicinarsi. Una bestia a due gambe che pero' lo ha lasciato lì,  perchè non aveva microchip ed era un "semplice randagio".  E' morto. E' morto soffocato dal caldo, cementato vivo.
Hanno lasciato morire un essere innocente, colpevole solo di non avere microchip, di non poter chiedere aiuto nella lingua comune ai più, colpevole di essere solo un cucciolo di cane.
Fosse stato  un bambino vi avrebbero accusato di omicidio. Così siete solo delle luride bestie.

Lo avete ucciso. E lo avrete sulla coscienza tutte le notti, sognando i suoi guaiti, sognando i suoi occhi che ora, a causa vostra, non potranno più conoscere il mondo.




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