giovedì 14 maggio 2020

Sogni.

sono dentro una grotta, apparentemente chiusa da tutti i lati, fatta di corridoi. Sono una stanzetta... Per terra ci sono sassi di ogni forma, sabbia, le pareti sono scivolose. . . Davanti a me l'apertura di questa stanza/corridoietto, 2 metri x 1, circa..  esco, ho due possibilità, sinistra fondo cieco tipo quello da dove sono uscita o destra, piccolo corridoio con circa poco più avanti a destra. Per terra sempre sassolini tipo spiaggia ..  vado a destra.. mi viene incontro una PALLA DORATA, RUVIDA, sembra stratificata superficialmente in maniera grezza,grande circa 40 cm di diametro. Non è pesante, ma nemmeno leggera... Io la schivo e proseguo dritto, facendo la curva a gomito. Arrivo ad un altro corridoio a fondo cieco, con uno sbocco a sinistra. Entro a sinistra, di nuovo la stanzetta piccina come quella da cui sono partita, con un altra palla dorata che però non si sposta. Tasto la parete, sposto i sassi coi piedi, guardo in alto, cerco una via di uscita.... Come tocco la palla dorata per spostarla, mi ritrovo al punto di partenza. Esco, di nuovo, e ancora che nel corridoio a destra, dove di nuovo mi viene incontro la palla dorata di prima... La schivo di nuovo e ancora entro nella stanzetta... NON TOCCO LA PALLA stavolta, provo a scavare tutto intorno con le unghie che mi diventano nere. Mi alzo dalla posizione inginocchiata e provo a tornare indietro, quindi esco, vado a destra, faccio la curva, vado dritto e, DA DIETRO, di nuovo la palla dorata che mi viene incontro, sempre dallo stesso punto, sempre stessa direzione. Allora mi giro, la schivo e provo a capire da dove sbuca questa palla.  Mi avvicino alla parete di fronte, prima della solita curva a gomito, provo a toccare ma la parete è INTATTA. È un po' umida ma nel sogno do la colpa al fatto di essere in una caverna. Poi poi però ragiono, e deduco che è troppo luminosa per essere una caverna ( luce aranciata, penombra). Così inizio a bussare sulle pareti per cercare di capire quanto fossero spesse, se potessero fare passare la luce del sole. Ma al mio bussare sembravo spessissime, proprio di roccia... Allora guardo in alto cercando buchi,finestrelle ma niente... Non capisco la fonte di luce da dove arriva... Torno nella stanzetta di partenza, la prima in cui mi sono trovata, mi guardo attorno ma a parte i sassolini,la roccia,la sabbia non vedo niente che possa aiutarmi anche solo a capire. Così esco di nuovo, vado a SINISTRA, nel fondo cieco, mi basta fare quattro passi per toccare il muro. E niente, di nuovo questa palla dorata che mi viene incontro... Questa volta però sembra più grande. Non la schivo. La blocco e la osservo .per prima cosa noto che in cima ha un gancetto, tipo le palle di natale. Per essere appesa da qualche parte???  Ha orizzontalmente delle strisce in rilievo che la rendono ruvida al tatto. La giro, la osservo controluce ma sembra essere piena. allora la spingo indietro. Ma lei fa qualche passo e più riparte verso di me, come se fosse programmata a fare solo un determinato percorso.... La osservo. La guardo fissa mentre rotola...

Mi sveglio l'attimo prima che mi colpisca.

lunedì 4 maggio 2020

TITOLO DEL POST

NON
LO
SO


Il cibo.

Capisco molto dalla gente quando la guardo mangiare.

Studio ogni piccolo movimento impercettibile.

Come porta il cibo alla bocca, come mastica, come muove la mandibola, se è da solo, se si copre la bocca se ha fatto un boccone troppo grosso.

Adoro guardare la gente mangiare.

Odio mangiare da sola.

Mangiare da soli è uno schifo.

mercoledì 23 gennaio 2019

Yes, I want It.

Oggi sembrava una giornata come qualsiasi altra.
Sembrava contornata dalla solita monotonia.
Poi, di colpo, come un pugno in pancia, mi vieni in mente tu.
Chissa cosa stai facendo.
Chissa a cosa stai pensando.
Starai pensando a me?
Stai ridendo?
Sei nervoso?

La mente allora ha iniziato ad accelerare ad allontanarsi dal presente... Immaginavo di tornare a casa e non trovarti. Ho sentito il vuoto in gola. Mi sono sentita persa a guardarmi, da sola,organizzare le serate senza averti vicino. Mi sono vista sul divano, sotto al nostro plaid a guardare una cazzata in TV e a momenti nemmeno riderne. Mi sono vista lavarmi i denti, con il resto della casa buia, davanti al lavandino, con la sola luce dello specchio accesa. Uno spazzolino solo . Certo, il dentifricio sarebbe premuto nella maniera corretta, ma ci sarebbe un solo spazzolino nel bicchiere.
Mi sono vista mettermi il pigiama e slittare sotto le coperte, dal mio solito lato del letto, e non avere nessuno a cui chiedere di smettere di tirare le coperte perché fa freddo. 
Mi sono vista spegnere la sveglia ad un orario decente al mattino, e alzarmi dal letto senza un bacio.
Mi sono vista pirtare fuori i cani, senza sentire nessun bollettino meteo/traffico con relativi cristoni.
Mi sono vista andare a lavoro, rimettermi in auto per tornare a casa, senza ricevere alcun messaggio, alcuna chiamata, nessuna recensione sul pranzo appena mangiato,nessuba  notizia su cosa è successo in città.
Mi sono vista portare fuori i cani, di nuovo, tornare a casa, saltare il pranzo senza nessuno a dirmi che devo mangiare perché il lavoro e pesante e non posso stare a stomaco vuoto.
Tornerei a lavoro, ad affrontare la seconda meta della giornata con la stanchezza addosso,uscendo da lì pensando solo al fatto che fa buio troppo presto e che fa freddo.
Aprirei la porta.
Saluterei i cani.
Li porterei fuori, mangerei cibo spazzatura sul divano.
Sotto al plaid. Da sola. A guardare una cazzata in TV e non riderne per poi andare a lavarmi i denti con la sola luce dello sprccspe in bagno accesa e un solo spazzolino. 

Non sono di facile gestione.
Lo so.
Sto facendo pagare a te colpe che non hai. E anche se tu non è che ce la stia mettendo proprio tutta a farmi stare tranquilla,mi sto rendendo sempre piu conto che senza di te sarei vuota. Che la più piccola cosa, fatta con te, diventa fondamentale. E che mancherebbe come l'aria.

Riempi la mia vita come mai avrei mai pensato. 

A noi ci credo davvero, nonostante i fantasmi (miei e tuoi) che aleggiano qua e là, qualche volta.
Io ci credo.

E tu? Ci credi a noi? 

lunedì 14 gennaio 2019

Crack.

Il cuore. Batte. Batte forte.
Lo senti fuori dal petto, ad ogni contrazione.
Bum,bum,bum.
Se appoggi la mano ti arriva un pugno.
I battiti diventano piu veloci, le mani tremano, senti l'anima bruciare e congelarsi al tempo stesso.
Le ginocchia non reggono più. 
Il fiato inizia a mancare, la testa sembra esplodere...
Scappano i pensieri,il niente si fa bianco e il buio si fa nero, non solo nella mente. Lo vivi proprio, ci sei dentro... Lo vedi, lo respiri, ce l'hai addosso.

Il tremore si arresta.
La testa fa male.
Il battito rallenta.
Il buio svanisce.

Una crepa. 
Sempre più profonda attraversa strade di curve altalenanti. Cammina, avanza. Silenziosa si insinua.

Rumore di vetro rotto che cade a terra e di anfibi che camminano sui frammenti.
Quella é la tua fiducia.

E questa volta, non ci provi nemmeno ad incollare i pezzi.

Non ne vale la pena.

giovedì 11 maggio 2017

Play, Stop. Canc. Rec.

Capita spesso di avere delle visioni in background.
Situazioni già viste, frasi già sentite, persone che riconosci alla prima frase della conversazione.

Ne ho parecchi di déjà vu.

Oggi ho avuto la sfiga di fare parte di un discorso madre figlia.
Sono stata usata come metro di paragone per una vita, a dire loro, poco accettabile.


"Vuoi ridurti a fare il lavoro della signorina?"
Perché, signora, anche lei, che ha contro il mio lavoro?
Cos'hanno di sbagliato i miei sudati pochi euro mensili?
In cosa ci si riduce a fare la vita che faccio io?

Dietro a quel camice bianco, signora, c'è una donna.
Una donna di cui ne lei ne nessuno sa niente.

Convivo, sto costruendo la mia famiglia, ho una casa che mantengo, 5 figli pelosi che fanno una vita piu che dignitosa.
A cosa mi sono ridotta??? ALL'INDIPENDENZA?
Che brutto eh?

Ci avevo fatto il callo ad essere umiliata così, in ambito lavorativo, a sentirmi trattata come l'ultima ruota del carro che aveva bisogno di qualcuno accanto che guadagnasse migliaia di euro con un lavoro di GRAN CLASSE, per poter essere almeno considerata degna.

Ci avevo fatto l'abitudine a sentirmi di basso livello coi miei pochi euro, a sentirmi considerata bisognosa di una vita diversa, a essere trattata come una poveraccia.

Fino a che non ho iniziato a vivere sul serio.

Fino a che i miei pochi spiccioli non mi hanno fatta prima vivere da sola e poi con l'uomo che ho intenzione di sposare.

Fino a che il mio misero stipendio mi ha permesso di comprare la sala nuova e, per sfizio e solo per sfizio, altri ninnoli del tutto inutili ma che a me e al mio compagno ha fatto piacere acquistare.

Fino a che non ho visto i miei progetti realizzarsi PER DAVVERO, dove nessuno mi accusava di essere un peso morto, un impedimento. Fino a che qualcuno mi ha presa per mano e mi ha indirizzata con calma verso quella che sarà la mia vita.

I miei pochi euro al mese non sono più solo miei.
Sono della mia famiglia. MIA.

Avrei voluto rispondere, a quella donna .
Avrei voluto dirle che "ridursi" a fare il mio lavoro da la possibilità, insieme ad un "povero benzinaio" di costruirsi un futuro.
Che due lavori umili ci stanno permettendo di vivere da soli, senza bisogno dei soldi di mamma o papà.
Che due lavoracci di due "falliti" lavorativamente parlando  permettono ad una FAMIGLIA ( perchè si, questo siamo e stiamo diventando) di vivere dignitosamente.

E che vorrei vedere la sua amata figliola, tra qualche anno.

Vorrei vedere se ha raggiunto gli obiettivi che ho raggiunto io senza avere alle spalle una famiglia che le assecondasse ogni capriccio.

Vorrei davvero vedere, tra qualche anno, se ha trovato un lavoro d'élite.

I miei Déjà Vu non sbagliano, signora.

Non sbaglieranno nemmeno questa volta.

IO SONO FELICE, sono una donna completa ( o quasi ) ed è tutto per merito MIO e del mio "schifoso lavoro da terza classe del Titanic".

Alcuni lavori servono a riempire la bocca di chi non ha niente da dire ne sa come stare al mondo.

E noi, qui, non abbiamo bisogno di una copertura per fingere di essere qualcuno.
Noi.

Voi?



martedì 6 dicembre 2016

NON MI CREDERE

Sono quella sbagliata io che fa a pugni con sè e  per questo che a modo mio vieni prima di me.
Hai raccolto i miei pezzi tra mille passati guardando giù...
Ho imparato che dopo un abbraccio sono tutte parole in più...


Se ti dico che non tremo quando sei vicino a me…Non mi credere, non mi credere!
Quando scappo, quando grido che per te non piangerei...Non mi credere, non mi credere, non lo fare mai..

Sono un’anima esplosa io e la pace non ho.
So ferire o resistere ma non so dirti no.
Ho sprecato promesse, rubato carezze, pensando a me. Tu sei il bene più grande,oltre a te io non ho più da perdere.
Se ti dico che non tremo quando sei vicino a me…Non mi credere, non mi credere!
Quando scappo, quando grido che per te non piangerei...Non mi credere, non mi credere,...non lo fare.


Scordati quello che ho detto.  L’amore perfetto è silenzio.
Non mi credere, non mi credere.
Quando scappo, quando grido che per te non piangerei...Non mi credere, non mi credere, non lo fare mai.

mercoledì 23 novembre 2016

hai bisogno della luce solo quando si sta spegnendo

Ho trovato la tua busta, nella mia cassetta della posta oggi.
Il fatto che tu sia stato qui, sotto casa mia, sinceramente, mi inquieta.

Si, la foto è bella, grazie.
Quelli raffigurati eravamo noi... quando? UN ANNO FA? si, all'incirca.

Sono cambiate tante cose in un anno, le hai fatte cambiare tu.
Ho provato a sopportare e a dimenticare ma quegli occhi non mi dicevano più niente. E non mi dicono niente nemmeno adesso.

Ormai è tardi, hai rovinato tutto.

La foto è bella, grazie.
Le parole che hai scritto dietro, invece, le trovo vuote.

Come tutte quelle che mi hai detto.
Come tutto quello che hai fatto.
Come tutto quello che dovevi fare.

Hai preferito lei a me.
Hai preferito così.
Ho solo deciso io per tutti e due. Anzi, tutti e tre visto che non sei stato in grado nemmeno di fare questo.

Cosa me ne faccio io, di un uomo che mi abbandona?
In quel modo?
Cosa me ne faccio io delle bugie, delle menzogne, delle falsità che uscivano dalla tua bocca?
Cosa me ne faccio io di un futuro non concreto?
Cosa me ne faccio io?

Mi hai tradita, moralmente piu che fisicamente.
Mi hai messa da parte mentre guardandomi negli occhi promettevi di non farlo.
Che ero io, esagerata.
Che le mie erano paturnie.
Che dovevo stare tranquilla.

Cosa me ne faccio io, di chi ti guarda negli occhi solo per poter distrarre lo sguardo dal coltello che ti ha appena piantato nel fianco?

Se ti odio? No. Non ti odio.
Sono talmente delusa, anzi ERO, che non riesco nemmeno a provare un sentimento così facile come può essere l'odio.

Sai e sapevi così tante cose di me e sei stato abile nell'usarmele contro alla prima, mi auguro, occasione. Questa io  la chiamo "tattica di guerra", quella guerra fredda che hai iniziato tu e che io ho semplicemente vinto abbandonandoti li, a combattere da solo contro quei demoni che hai cercato di scagliarmi contro.

Ma sai una cosa? Non mi importa più.
Mi sono leccata le ferite e sto andando avanti a testa alta per quella che sarà la MIA vita.

Grazie per la foto, comunque.
Il bianco e nero mi è sempre piaciuto.

Ti auguro il meglio,  non perchè lo meriti tu... ma perchè lo merito io.



lunedì 7 novembre 2016

Let's go, again.

Hai presente quando, dopo una magnifica festa, resti da sola a casa tua?

Quando anche l'ultimo ospite ti ha augurato la buona notte e tu, chiudendo la porta alle sue spalle, ti giri verso il salone guardando ciò che rimasto con te.
Nessuno.
Solo bicchieri usati, piatti,briciole, qualche avanzo, bottiglie, carta e uno stereo che ancora pensa di essere utile.

Adesso è come se fossi seduta sul divano, bevendo l'ultimo goccio di birra da una bottiglia che non è stata svuotata solo perchè scelta per ultima.

Sono da sola.

E per di più con tutta la mia casa da pulire.


Vi siete divertiti tutti, ma alla fine resto sempre qui a pulire lo schifo che mi lasciate.

Pulirò.

Ma la prossima volta, se mai ci sarà, ci si vede fuori. 

venerdì 30 ottobre 2015

Volare, oh oh. Cantare, oh oh oh oh.

Intrappolata in un mondo di bugie tessute apposta per evitare di farmi uscire da questo assiduo e assordante labirinto mentale.

Mi sento come in una enorme palla di vetro, una di quelle di natale con dentro il pupazzetto di neve. Ecco, il pupazzetto sono io. E senza neve.
Sono dentro questa palla a vedere il mondo rotolando, e non perchè io sia grassa, non questa volta. E' la palla, che rotola. E io osservo solo. Osservo il mondo che mi sta a poco a poco sfuggendo di mano. Lo guardo, e ho smesso quasi di capirlo. Perchè diamine io dovrei capire gli altri, se agli altri di me non importa un accidente?????
Beh. Parlo facile.
Non ho la piu pallida idea di cosa dovrei farne di me stessa.

E così, nell'attesa, rotolo, cercando di captare altre prospettive.
Magari a testa in giù sembri diverso.
Magari di lato sparisce il tuo sguardo triste.
Magari in diagonale, la linea della tua bocca torna a sembrare sorridere spontaneamente.

Rotoliamo. E speriamo che prima o poi, un muro mi fermi e mi faccia tornare a sentire i raggi del sole direttamente sul mio viso.



martedì 15 settembre 2015

La follia. Anche quella di Mozart

Si può vivere di ansia?
Si respira l'odio?
Si mangia la vendetta?
Si.
Si,si può.
Semplicemente essendo.
Quando finisci di ridere inizi a riempirti di nero.
Il nero silenzioso.
Quel nero assordante,il nero buio,il nero di fumo.
E poi fumano tutti:lui,lei,quello li,io.
No io no. Ma il mio cuore si.
E forse é per il fumo che il cervello  non ci vede bene.
Abitare ai piani alti non é poi cosi bello.
Per quello scendiamo,a volte.
Perché da sotto le cose piccole ci sembrano grandi.
E a volte,sempre a volte,preferiamo vederle cosi.

sabato 1 agosto 2015

ma alla fine... io chi?


è questa la donna che voglio essere?
Io, che son sempre stata spensierata,un clown,una buffona per eccellenza, quella dalla risata facile... in cosa mi sto trasformando?
Da protagonista di una commediucola del venerdì sera giusto per passare il tempo con una birra fredda mi trovo a vivere una lunghissima puntata su foxcrime con il mio ormai odiato Gibbs.

Mi sto trasformando in una poliziotta di prim'ordine, ad osservare i dettagli, a sfruttare al massimo la mia memoria fotografica per ogni cosa che riguarda la tua vita, a cercare indizi, stolkerizzando e facendo deduzioni che rimangono senza alcuna prova, misurando ogni parola ed ogni singolo momento cercando di scorgene la menzogna o il dettaglio che ti incastra.

E' questa che voglio essere? E' questa che sono davvero?

No. Non sono una Leroy Jethro Gibbs io. Non lo sono mai stata, nonostante le mie magnifiche ed innate capacità investigative....Non voglio esserlo.
Dovrei imparare a guardarmi allo specchio. A guardarmici davvero. A riflettere su cio' che voglio e cio' che merito.

Non sono più quel pagliaccio che ride davanti alla vita giusto per non pensarci.
Vado alla ricerca di parole di conforto da parte di sconosciuti sul web, ascoltando i loro videosfoghi o leggendo le loro disavventure su qualche forum adolescenziale e sfruttare al meglio le risposte degli altri. Sconosciuti anch'essi ma che sanno cosa si prova.

Sono arrivata al punto che mi conosola il fatto di non essere l'unica 007 fallita al mondo e che probabilmente non sarò l'ultima.
Alla fine, io, quel distintivo non lo voglio.





"ehi,ciao! sono io...".
Ma io chi?



lunedì 25 maggio 2015

SONO MORTA, STANOTTE.

Ed eccomi li.
DENTRO quella bara di legno chiaro.
L'hanno già chiusa e la cosa mi ha fatta rimanere un po' male.
Avrei voluto vedermi, dicono che poi allo specchio non ci si riflette più, quindi sarebbe stata l'ultima occasione per vedere il mio corpo e cercare di ricordarlo per l'eternità.
Ma niente, l'hanno già chiusa.
Siamo in chiesa, quindi deduco di essermene andata prima dei miei genitori,sono loro che ci tengono a queste cose. Ma è giusto così, i funerali servono per chi resta, non certo per chi se ne va.
Non so in che chiesa siamo, non riesco a riconoscerla, ma d'altronde non metto piede in un edificio sacro dalla mia cresima quindi potrebbe essere anche la parrocchia sotto casa.

Ho una corona di rose rosa, accompagnate da dei fiorellini cilindrici bianchi. Due papaveri al vetro che svettano.
C'è una coccarda, credo sia viola, ma non ne sono sicura, io sto guardando la scena dall'alto... sembra quasi che io stia dando le spalle al rosone, data la luce colorata e opaca che arriva dalle mie spalle.
Non sento.
NON SENTO NIENTE.
E soprattutto non riesco a vedere nitidamente le persone.
Devo aver perso gli occhiali o probabilmente non mi sono stati messi nella bara, quindi sono condannata ad essere miope tutta la vita. Cioè, tutto quel che resta dopo la vita.

Mi guardo attorno ma non riuscendo a scendere e a muovermi da quel posto chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo.
Odore di rosa, di mughetto e di incenso.

Quando apro gli occhi mi ritrovo a casa di J, la riconosco subito.
Le tapparelle sono abbassate, lasciano entrare una leggera luce solare impolverata dai buchini dimenticati in alto.
Non so quanto tempo sia passato, ma percepisco uno stato di abbandono. Temporaneo? Settimanale? Non lo so.
Entro in sala cercando di percepire il tappeto sotto ai piedi.
PIEDI?
Cavolo, sono scalza!!!!!!
SI SONO DIMENTICATI DI METTERMI LE SCARPE???????
No, impossibile, mia mamma non si sarebbe dimenticata una cosa del genere.
Un paio di ciabatte, almeno, mi avrebbero fatto comodo.

Non sento niente, sotto alle piante dei piedi. NIENTE.
Non il freddo del pavimento, non il morbido del lungo tappeto.
Niente.

Il salone è in penombra, il pianoforte impolverato e i due divani coperti da un telo bianco.
Presumo sia estate, e che quindi la famiglia di J sia al mare... ma J? Lui dov'è?

La sua camera è completamente al buio, vedo a malapena la fine della porta aperta.
No amore, mi spiace, ma se stai dormendo li dentro aspetterò qui che esci.

Ho ancora paura del buio.
Bel paradosso per un morto eh?

Penso a mia mamma. Al suo profumo, al suo viso.
Penso a Gea.
Penso a mio fratello, a mio padre, ai miei zii, ai miei cugini.
Tutti.
Mi vengono in mente TUTTI.

Mi chiedo come sia successo tutto, del perche non riesca a ricordare NIENTE di quel che è successo.
Eppure sono qui.
Ci sono ma non ci sono.
Ma soprattutto.... DOVE SONO??



( mi sono svegliata improvvisamente, non ricordo per quale motivo, forse è suonata la sveglia. Ho scritto tutto appena ho percepito di essermi svegliata per evitare di perdere ogni dettaglio, cosa che stranamente stavolta son riuscita a ricordare quasi perfettamente.... i miei sogni son confusi di solito, tranne stavolta e quando sogno il mio uomo della folla - tra l'altro, perchè non c'era? - Avrò qualcosa da dirmi??? Mi son ricordata qualche dettaglio mentre scrivevo, mi son messa a scrivere SUBITO perche mi ha detto qualcuno che bisogna fare cosi. Adesso, devo solo capire.  )