lunedì 25 maggio 2015

SONO MORTA, STANOTTE.

Ed eccomi li.
DENTRO quella bara di legno chiaro.
L'hanno già chiusa e la cosa mi ha fatta rimanere un po' male.
Avrei voluto vedermi, dicono che poi allo specchio non ci si riflette più, quindi sarebbe stata l'ultima occasione per vedere il mio corpo e cercare di ricordarlo per l'eternità.
Ma niente, l'hanno già chiusa.
Siamo in chiesa, quindi deduco di essermene andata prima dei miei genitori,sono loro che ci tengono a queste cose. Ma è giusto così, i funerali servono per chi resta, non certo per chi se ne va.
Non so in che chiesa siamo, non riesco a riconoscerla, ma d'altronde non metto piede in un edificio sacro dalla mia cresima quindi potrebbe essere anche la parrocchia sotto casa.

Ho una corona di rose rosa, accompagnate da dei fiorellini cilindrici bianchi. Due papaveri al vetro che svettano.
C'è una coccarda, credo sia viola, ma non ne sono sicura, io sto guardando la scena dall'alto... sembra quasi che io stia dando le spalle al rosone, data la luce colorata e opaca che arriva dalle mie spalle.
Non sento.
NON SENTO NIENTE.
E soprattutto non riesco a vedere nitidamente le persone.
Devo aver perso gli occhiali o probabilmente non mi sono stati messi nella bara, quindi sono condannata ad essere miope tutta la vita. Cioè, tutto quel che resta dopo la vita.

Mi guardo attorno ma non riuscendo a scendere e a muovermi da quel posto chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo.
Odore di rosa, di mughetto e di incenso.

Quando apro gli occhi mi ritrovo a casa di J, la riconosco subito.
Le tapparelle sono abbassate, lasciano entrare una leggera luce solare impolverata dai buchini dimenticati in alto.
Non so quanto tempo sia passato, ma percepisco uno stato di abbandono. Temporaneo? Settimanale? Non lo so.
Entro in sala cercando di percepire il tappeto sotto ai piedi.
PIEDI?
Cavolo, sono scalza!!!!!!
SI SONO DIMENTICATI DI METTERMI LE SCARPE???????
No, impossibile, mia mamma non si sarebbe dimenticata una cosa del genere.
Un paio di ciabatte, almeno, mi avrebbero fatto comodo.

Non sento niente, sotto alle piante dei piedi. NIENTE.
Non il freddo del pavimento, non il morbido del lungo tappeto.
Niente.

Il salone è in penombra, il pianoforte impolverato e i due divani coperti da un telo bianco.
Presumo sia estate, e che quindi la famiglia di J sia al mare... ma J? Lui dov'è?

La sua camera è completamente al buio, vedo a malapena la fine della porta aperta.
No amore, mi spiace, ma se stai dormendo li dentro aspetterò qui che esci.

Ho ancora paura del buio.
Bel paradosso per un morto eh?

Penso a mia mamma. Al suo profumo, al suo viso.
Penso a Gea.
Penso a mio fratello, a mio padre, ai miei zii, ai miei cugini.
Tutti.
Mi vengono in mente TUTTI.

Mi chiedo come sia successo tutto, del perche non riesca a ricordare NIENTE di quel che è successo.
Eppure sono qui.
Ci sono ma non ci sono.
Ma soprattutto.... DOVE SONO??



( mi sono svegliata improvvisamente, non ricordo per quale motivo, forse è suonata la sveglia. Ho scritto tutto appena ho percepito di essermi svegliata per evitare di perdere ogni dettaglio, cosa che stranamente stavolta son riuscita a ricordare quasi perfettamente.... i miei sogni son confusi di solito, tranne stavolta e quando sogno il mio uomo della folla - tra l'altro, perchè non c'era? - Avrò qualcosa da dirmi??? Mi son ricordata qualche dettaglio mentre scrivevo, mi son messa a scrivere SUBITO perche mi ha detto qualcuno che bisogna fare cosi. Adesso, devo solo capire.  )