Lui, cacciatore da generazioni.
Ha imparato a maneggiare un fucile all'età di 8 anni, quando suo nonno decise che era il momento di rendere il suo nipotino un "vero uomo".
Ogni domenica, da settembre a febbraio ( circa) da 20 anni lui e la sua combriccola vanno su per i boschi ad ammazzare a sangue freddo ciò che dicono di amare: la fauna.
Lei, animalista. Stanca, stufa e vegana.
Ha imparato a maneggiare il cervello all'età di 22 anni, quando una sua amica, anch'ella vegetariana, le mostra finalmente cosa succede alla bistecchina che ha nel piatto prima di essere cotta e gustosa.
Ogni giorno, da lunedì a domenica da 25 anni lei e la sua combriccola di talebani anarchici ed estremisti vanno su per i boschi a fare casino in modo da disturbare chi vuole ammazzare la fauna.
Si incontrano. Sfortunatamente per entrambi.
Parlano. Bevono qualcosa. Sono in compagnia di amici entrambi e gli schieramenti sono già formati grazie alla divisione del tavolo. Inevitabilmente ecco che la conversazione arriva dove qualsiasi fanatico carnivoro anti-animalista desidera arrivare.
"L'uomo deve mangiare carne.."
"no, non deve."
"si, è nella natura dell'uomo, l'uomo è onnivoro."
"onnivoro non vuol dire carnivoro"
"infatti mangio tutto, anche le verdure.. le assimilo dagli animali ERBIVORI CHE MI FACCIO ALLA BRACE.."
( Risate di sottofondo.)
Lei alza il sopracciglio, lui fa un sorso di birra soddisfatto della sua battuta.
"no, tu mangi steroidi ed ormoni." dice lei.
"beh, se compro la carne dal supermercato, si, te la do buona..."
(<grazie..>, pensa lei alzando nella sua mente gli occhi al cielo <....avevo bisogno della tua approvazione...>)
"quindi, buon appettito, gustati la tua fiorentina", aggiunge lei, sorridendo beffarda avvicinando il di lui piatto al soggetto in questione.
"ma che c'entra, io sono cacciatore. Io mi nutro di cio' che caccio..."
" e questa mucca l'hai trovata dietro quale cespuglio?"
"simpatica. Quando esco con gli amici non mi porto dietro le mie lepri o il mio cinghiale."
" uh, peccato."
"non parti con la storia del <sei ha coraggio di mangiarti una creatura di Dio ammazzala con le tue mani>?"
Il sarcasmo, stasera viaggia sulla corsia di sorpasso.
"no, ho capito che sei un figo perchè uccidi a sangue freddo. Mi ricordi tanto l'uomo della mia vita.."
"oh.. bene."
"E' Jack lo squartatore, lo conosci?"
"smettila, non sono un serial killer. "
"no?"
"ASSOLUTAMENTE NO!"
"in cosa ti differenzi da un assassino?"
"ammazzo animali"
"anche l'uomo è un animale."
"superiore."
"punti di vista."
"e poi io ammazzo per mangiare"
"anche Hannibal Lecter. Grand'uomo, anche lui."
"ma io non mangio esseri umani! Mangio animali!"
"Ok, cambia la vittima. Ma il succo? Uccidete per mangiare cio' che uccidete..."
"Hannibal usava trappole."
"eh?"
"beh, si, non lasciava scampo alle vittime di scappare..."
Lei inarca di nuovo il sopracciglio, appoggia delicatamente la forchetta sul suo magnifico piatto di patatine fritte e incrocia le braccia, aspettando la cazzata che non tarda ad arrivare.........
"... si dai... io e gli animali abbiamo il 50 % a testa di possibilità di vincere. 50% di possibilità ho io di mangiare e 50% di possibilità ne hanno loro per scappare..."
Ed è in quel momento che lei immagina di alzarsi, tirar fuori una rivoltella dalla tasca dei jeans, puntarla dritta alla fronte di lui e sussurrargli, con un sorriso a mezzabocca : < avanti, adesso dimostrami il tuo 50% di possibilità di sopravvivere, coglione. >.
Lo guarda negli occhi, si alza appoggiandosi al tavolo e conclude dicendo: "In effetti... una cosa ti differenzia da Hannibal. Lui aveva più gusto per il vino, almeno".
Prende il suo piatto e va a sedersi in quel posto libero laggiù, tra la sua amica che chiacchiera felice con il suo ragazzo e la porta del bagno del locale.
Si siede, avvicina la sedia al tavolo e riprende a mangiare le sue magnifiche, inerti, morte e poco sanguinanti patatine fritte osservando divertita la faccia di lui. Adesso così distante, finalmente.
Fantastica, avrei voluto assistere, sto rotolando per le risate :)
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